Si è concluso con la route dei capi, un intenso periodo di attività di zona per gli scout riminesi. Circa 2300 persone, tra giovani e adulti, hanno partecipato a diversi appuntamenti di Primavera. I primi a partire sono stati i lupetti (bambini tra gli 8 e gli 11 anni) con la ‘Festa di Primavera’ alla Base nautica di Miramare, il 19 e 20 aprile; poi i clan (ragazzi di età tra i 16 e i 21 anni) a Lanuvio. I reparti (ragazzi tra i 12 e i 15 anni) hanno fatto l’uscita di San Giorgio al passo del Trabocchetto il 26 e 27 aprile. Il periodo si è concluso con l’evento dei capi a Carpegna il 9-10-11 maggio. Tre giorni segnati dalla strada (la route appunto), dalla preghiera, dalla vita comunitaria all’aria aperta, che hanno visto partecipi circa 160 giovani e adulti.

In questa occasione i capi scout, divisi per gruppi, si sono confrontati su alcuni temi cari al metodo scout: dall’ impegno sociale e politico all’uso del denaro, dalla legalità alla partecipazione al bene comune cittadino. Per dare concretezza al lavoro sono stati stilati dei decaloghi di buone prassi che possono aiutare i capi nella vita di cittadini e nella loro azione educativa con i ragazzi attraverso un uso consapevole ed attento del metodo educativo scout.

Nella mattinata di sabato il vescovo Francesco ha raggiunto gli scout, al parco delle Querce a Carpegna e insieme a loro ha fatto alcune riflessioni: “Il discorso del bene comune ci riguarda personalmente, non possiamo delegare, ma dobbiamo essere attenti. Il bene comune non è la somma dei beni, ma il prodotto di una moltiplicazione di fattori. Le persone non sono individui e basta, ma per-sone che si mettono in relazione, cioè comunicano. La libertà perciò è la capacità di stabilire legami; bisogna educare ‘la libertà’ e non ‘alla libertà’. Cosa si può fare per il bene comune? coltivare la ricerca costante del bene altrui come se fosse proprio. Educare al bene comune e alla pace”. Infine un invito a mettersi in gioco. “E’ necessario che i valori della giustizia e della condivisione, vengano applicati all’economia. Siate cristiani che si impegnano, abbiate coraggio di andare controcorrente. L’egoismo non è invincibile, ognuno di noi può fare qualcosa”.

Nel cammino nel Parco del Sasso Simone e Simoncello i capi sono stati accompagnati dalla figura di Re Davide, dalla sua ‘chiamata’ alla vittoria su Golia e il coraggio delle sue azioni. Ad ogni capo è stato consegnato il Progetto Educativo di zona, una sorta di ‘linee guida’ per il lavoro educativo del 2008-2011, intitolato “Voi siete il sale della terra..chiamati ad essere capo significativo”. Nell’introduzione del documento, scritta dal vescovo Lambiasi, si legge: “Il Vescovo vi ringrazia per il vostro carisma educativo perché siete nella Chiesa riminese collaboratori preziosi della sua missione educatrice per orientare i fanciulli, i ragazzi e gli adolescenti verso orizzonti di speranza e di rinnovata fiducia nella bellezza della vita e del servizio ai fratelli...”.

La route si è conclusa con la Messa, il pranzo comunitario, e una canzone scout che recita così: “E la strada si apre, passo dopo passo, ora su questa strada noi. E si spalanca un cielo di un mondo che rinasce, si può vivere nell’unità”.

Ufficio stampa
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